Robert Capa 937; 536.WAR.ITA.032; 43-4-28; 1943
Laboratorio, Oltre la notizia

Guerra non elimina guerra


Francesca Mauriello 1G

Liceo scientifico P.S. Mancini - Avellino

Cos’è la guerra? Sembra una domanda scontata, poiché fin dall’infanzia abbiamo sentito questa parola senza mai conoscerne il vero significato. Non è facile comprendere cosa voglia dire “stare in guerra” e quali conseguenze una guerra possa avere, senza provarlo sulla nostra pelle. Oggi ci sembra di capirlo , forse perché ne vediamo in modo più  immediato i devastanti effetti. Allora ci si chiede indipendentemente dall’età: “Perché ancora oggi ci sono le guerre?” Questa domanda negli ultimi anni è stata fatta molte volte da quando, nel marzo 2022, la Russia ha dichiarato guerra all’Ucraina. Inizialmente si sentiva parlare tutti i giorni di città bombardate, morti, sirene che avvisavano la presenza di un imminente attacco. Con il passare del tempo, però, per le persone che non erano in diretto contatto con la guerra è diventata anche una routine quotidiana sentire che la prima pagina del notiziario riguardava questo argomento; anche le immagini che nei giornali o nei telegiornali venivano mostrate non facevano più lo stesso effetto che facevano la prima volta dove poteva venire anche un po’ di pelle d’oca, soprattutto per noi giovani che abbiamo solo visto reportage di città bombardate, di morti in strada, e soprattutto bambini innocenti che piangevano dalla disperazione e cercavano i loro genitori. Il problema più grave della guerra sono appunto le morti non solo dei soldati, ma anche dei civili che aumentano di giorno in giorno e queste non potranno mai essere ripagate con la vittoria. Il numero di morti che ogni giorno sentiamo al telegiornale, che aumenta sempre di più, non sono solo a causa di bombe aeree, ma anche per le mine, le vittime di mine: persone morte perché hanno calpestato una mina lasciata dai nemici o mine inesplose che attirano la curiosità dei bambini che hanno il desiderio di vedere e sapere o che solo per gioco imitano i soldati, le prendono e queste esplodono causando la perdita di un braccio, una gamba, un occhio o la vita stessa. Gli Stati in guerra non hanno un valido motivo per far scoppiare un conflitto, che porta solo danni irreparabili, dunque. non si potrà mai dire che la guerra è giusta perché questa non è uno ‘spettacolo’, ma un vero evento catastrofico  in cui persone innocenti, che non hanno mai cercato potere o non hanno mai pensato di essere superiori all’altro, perdono la vita o tutto quello che hanno di più caro e che si sono guadagnati con sacrifici e duro lavoro. Le persone che rischiano la loro vita non sono solo le persone che vivono o combattono nei territori di guerra, ma anche i giornalisti che lavorano come reporter di guerra. Come ha detto  Marta Serafini nella sua interviento: “è importante che qualcuno faccia questo lavoro”. Il lavoro di reporter è affascinante, perché fa scoprire tante cose, ma quello di guerra è molto pericoloso.

Noi dobbiamo ringraziare queste persone che ogni giorno vanno sul campo per tenerci informati e farci capire cosa sta succedendo. Di fronte alla guerra siamo tutti uguali, tutti soffriamo e non è giusto che ragazzi come me debbano lasciare il loro territorio, le loro famiglie per mettersi in salvo. Questi ragazzi soffrono ogni giorno e vivono ogni minuto della loro vita nella paura che un giorno possa arrivare la notizia che i loro cari non ci sono più. Per quanto noi cerchiamo di farli integrare nella nostra società, loro saranno sempre impauriti. L’unico modo per porre fine alla paura, alle guerre è quello di far capire all’uomo che la guerra è solo ‘un’arma cattiva’ e che l’unico modo di vivere in un mondo di pace è quello di collaborare, aiutare i più deboli e non pensare ad acquistare più potere o considerarsi superiore all’altro. Noi siamo tutti uguali e tutti abitanti dello stesso Pianeta, perciò fratelli, come diceva il poeta Ungaretti, che non amava la guerra, ma vi prese parte in quanto all’epoca della Prima guerra mondiale  si credeva che la guerra fosse necessaria ad eliminare la guerra. Combattendo in prima linea, lo stesso poeta  capì che quell’idea era una pura illusione, come oggi dimostrano le guerre che ancora dividono il mondo .

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