Nella Sala Internazionale, durante il Salone del libro di Torino, edizione 2024, l’autrice cinese Lu Min ha presentato il suo nuovo romanzo. In “Cena per sei”, Lu Min narra lo smarrimento di non ritrovarsi nel luogo d’origine, analizza il rapporto con la morte e i defunti, quello con il cibo e il proprio corpo ed esplora per mezzo dei suoi personaggi il problema del lavoro: l’assillo di trovarlo e le contraddizioni della classe media cinese con una forte connotazione ironica del successo.
Ambientato nella periferia cinese degli anni novanta il romanzo sviscera le vicende di due famiglie che si incrociano, una donna e un uomo rimasti vedovi e i loro quattro figli.
Sono presenti numerosi elementi autobiografici nel romanzo, infatti Lu Min nasce in campagna e lavora fin da giovane, perché in questo contesto è preclusa alle donne la possibilità di studiare. Non si forma sui banchi di scuola, ma con esperienze di vita e tanti lavoretti, ed è osservando le persone che matura interesse nell’immaginare e raccontare le loro ipotetiche vite.
Secondo Min la famiglia è l’elemento sociale da cui partire per raccontare una storia e narrare un paese, infatti in questo romanzo i sei personaggi vengono presentati in relazione al loro territorio e ai cambiamenti del loro tempo, da prospettive diverse date dal genere e dall’età, analizzando le loro contraddizioni interne e i loro rapporti familiari.
L’autrice si concentra molto sulla rappresentazione dei personaggi femminili, spesso trascurati nei romanzi cinesi, parlando del cambiamento della sua posizione sociale negli ultimi quarant’anni.
Nel romanzo non c’è una progressione cronologica, quindi è presente una grande difficoltà nella traduzione, perché il cinese non ha i tempi verbali coniugati. Per essere pubblicato è stato sottoposto a un lungo lavoro di traduzione.
