L’incontro di Felicia Kingsley, accompagnata da una delle sue amiche più care Lea Landucci, si è aperta con un saluto molto caloroso al pubblico.
La protagonista dell’incontro ha iniziato il suo intervento sottolineando il fatto che il genere romance sia a tratti denigrato: molti, infatti, pensano che sia un genere per casalinghe disperate, quando in realtà per gli scrittori e le scrittrici è un modo per prendere la palla al balzo e raccontare anche di altre tematiche rispetto ad una semplice storia d’amore.
Ma ora parliamo del suo nuovo libro, Una conquista fuori menù: una delle nostre scrittrici preferite ci racconta che scrivere di un incontro in cucina era un’idea che aveva in mente già da tempo, da quando guardare MasterChef è diventato di moda. Ma questo non era il programma televisivo che l’ha ispirata maggiormente, bensì fu i “cuochi rock star”, come li definisce lei.
Felicia, ci ha inoltre raccontato che Dwight, il protagonista, è stato proprio lui a farsi avanti, poiché aveva già da “Due cuori in affitto” tutte le carte in regola per questo libro, non ultimo il fatto che egli dovesse compensare il carattere chiuso e sempre sulla difensiva della protagonista femminile, Julia.
Inoltre, molte persone pensano che il suo nuovo libro sia uno spin-off di “Due cuori in affitto”, essendo Dwight il migliore amico di Blake; in realtà non è così: per leggere questo libro NON è necessario leggere quelli precedenti.
Per quanto riguarda il nome in codice, Felicia ci ha raccontato che il nome Romeo non lo ha scelto il protagonista, ma anzi, glielo hanno dato; “gli è piovuto dal cielo”. Nonostante ciò, non c’è nessun collegamento con il Romeo & Giulietta shakespeariano, anche se il loro rapporto non è ufficializzato fin da subito.
Ma com’è cominciato il rapporto tra Dwight e Julia? Grazie alla “honey-trap”, una tattica ai limiti della moralità che viene usata dagli agenti segreti. Infatti, il titolo del libro sarebbe dovuto essere “honey trap”, ma Felicia ci racconta che c’era solo un piccolo problema: in italiano, infatti, si tradurrebbe con “carta moschicida”.
Infine, se il suo nuovo libro dovesse mai diventare un film, Theo James sarebbe perfetto nel ruolo di Dwight, mentre Lily Collins sarebbe il prototipo perfetto per Julia.
Bisogna studiare per scrivere un romance? Secondo l’autrice, no; o meglio, bisogna ispirarsi. Infatti Felicia ha letto vari libri, tra cui “The making of Jake Falcone”, e ha ascoltato tante voci, tra cui quella di una sua amica che soffre della stessa malattia di Julia. Il lavoro di uno scrittore però dev’essere quello di intrecciare, in questo caso, la storia romance con qualcosa che ha una sua autonomia; lo scrittore deve scrivere di ciò che conosce, ma non si può sempre conoscere tutto; è per questo che uno scrittore si deve documentare, ma allo stesso tempo stare attento, poiché grazie alla tecnologia sì, possiamo ricavare informazioni molto velocemente, ma allo stesso tempo è necessario fare “fact-checking”.
Molti di noi si chiedono come lei, architetto, abbia fatto a diventare una delle scrittrici più lette d’Italia: è proprio lei a sfatare il mito del fatto che c’è bisogno di essere laureati in lettere per lavorare nell’editoria; non è ciò che studi, infatti, bensì è come sfrutti le tue conoscenze che ti fa arrivare esattamente dove vuoi; dobbiamo allenare il nostro cervello a mettere insieme tutte le informazioni che contiene e collegarli tra loro.
Inoltre, ogni scrittore segue degli step per la stesura di un libro: ad esempio la nostra Felicia, che arriva dalla progettazione, segue dei punti che sono molto assimilabili alla progettazione architettonica.
A questo punto, la scrittrice ha dato parola al pubblico per le proprie domande che ci hanno rivelato dei nuovi pensieri di Felicia, ad esempio come lei non creda nel blocco dello scrittore, semplicemente è un periodo in cui non si ha voglia di scrivere, ma come creda maggiormente in un blocco del testo, che potremmo trovare quasi peggiore in confronto al blocco dello scrittore.
Infine l’autrice ci rivela che i suoi generi preferiti sono tutti tranne che i fantasy, quindi non regalategliene uno!
Felicia ha poi chiuso il nostro incontro dandoci un piccolo spoiler sul prossimo libro: l’acronimo del titolo è LAPTS, quindi, cari amici, iniziate a riflettere su quale potrebbe essere il prossimo romanzo