Ponte generazionale: essere padri ed essere nonni non è una cosa da tutti.
Nella giornata di venerdì 16 maggio 2025, in occasione della seconda giornata del Salone del libro, abbiamo assistito ad una conferenza tenuta dallo psicologo e psicoterapeuta Matteo Lancini, che discuteva del tema della crescita sia personale sia dei propri figli con Beppe Severgnini e Federico Taddia.
Chi vuoi essere oggi, chi vuoi essere adesso? Secondo Federico Taddia è questa la domanda che dovrebbe essere posta ai giovani nel momento della scelta di un nuovo percorso di studi e, dato che lui stesso non ha avuto possibilità di scegliere, insiste particolarmente su questo argomento; nel suo caso infatti è stato proprio lo sbagliare scuola a cambiargli la vita in positivo, nonostante questo sia visto generalmente come un fallimento da parte dei genitori.
Da Beppe Severgnini il fallimento è visto come inevitabile nel ruolo dei nonni: nel loro caso è dovuto da perdita di energie e di autorevolezza, tipici della vita da genitore. Se questo fallimento non sfocia nel bene, ricade invece su volgarità e sfrontatezza che dovrebbero essere caratteristiche di un’età più adolescenziale: l’ironia è l’antiruggine dell’anima, e solo con questa, secondo Severgnini, si può sfuggire al problema. Il tema iniziale lascia spazio ad una riflessione sull’eredità intesa come qualcosa da lasciare quando si è ancora in vita, ossia un atto di generosità da parte di genitori e nonni nei confronti dei propri figli e nipoti.
In conclusione, non è tanto importante essere perfetti ed avere figli perfetti, ma piuttosto affacciarsi con trasparenza ad ogni cambiamento e nuova opportunità.