16 maggio 2025, Cronache, Salone del Libro 2025

Elisa True Crime. Storie di chi sopravvive


Francesco Ragazzi, Margherita Gualandi

Liceo L. Ariosto - Ferrara

Oggi vi parlerò di un incontro del Salone del Libro di Torino che mi ha particolarmente scioccato: così inizierebbe un articolo scritto da Elisa De Marco, meglio conosciuta come Elisa True Crime, che venerdì 16 maggio 2025 ha dialogato con il marito Edoardo Coniglio, con cui non solo condivide la vita ma anche il canale podcast Partners in (True) Crime.  Durante l’incontro la podcaster ha presentato il suo ultimo libro Sopravvissuti. Storie di chi non si arrende (Mondadori, 2024), una raccolta di cinque storie di cronaca nera con un finale inaspettato. Elisa, infatti, ha raccontato che il filo rosso del suo libro è la sopravvivenza. Questa, però, non rappresenta un vero e proprio lieto fine, piuttosto un nuovo capitolo nella vita delle vittime, che devono imparare a convivere con il trauma che l’esperienza appena vissuta ha lasciato loro. 

I due hanno raccontato di un caso per loro particolarmente significativo: il caso Harrison Okene, il ragazzo che nel 2013, all’età di 29 anni, è riuscito a sopravvivere a un grave incidente in barca. Dopo essere stato salvato dai sommozzatori e portato fuori dalla nave affondata, ha iniziato a vivere un lungo periodo di depressione, caratterizzato da continui incubi. Dieci anni dopo, però, lavora come sub e sembra aver ripreso in mano la sua vita. 

Per Elisa, questo lavoro rappresenta, in un certo senso, anche speranza. “Mi sento una persona molto fragile”, racconta “ma è bello vedere storie del genere, di persone come me… è bello vedere come al momento giusto tiri fuori una forza che non sapevi di avere”. Ciò che si propone a sua volta è di riuscire a ricordare le vittime non solo in quanto vittime, ma anche per “ciò che erano prima di entrare a far parte di una pagina di cronaca nera”. 

Elisa riconosce l’importanza e il successo del suo progetto non a partire dai numeri di ascoltatori che riesce a ottenere, ma soprattutto perché comprende il valore di fare rumore su un tema tanto delicato quanto crudo.  

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