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E’ solo il mio corpo


Lucrezia Licitra, Francesca Gugliuzza e Marco Callegari - 4ATGC

I.I.S. "Cravetta Marconi" - Savigliano

“E’ solo il mio corpo.

[…]

Io abito il mio corpo, lo nutro, lo ammiro.

E non lo faccio dominare.

Io nel mio corpo nero decido di abitare.”

 

E’ così che Anna Maria Gehnyei conclude il suo libro, un’opera letteraria che affronta tematiche sociali e politiche attuali, mettendo in luce il tema del razzismo e della discriminazione, grazie anche al suo stile coinvolgente che riesce a catturare fin dalle prime pagine.

 

Il libro ha un significato molto profondo a partire dalla copertina, che ha subito diversi cambiamenti affinchè rispecchiasse esattamente quello che l’autrice voleva trasmettere.

 

La storia si sviluppa attraverso la descrizione accurata delle emozioni provate dall’autrice, che contribuiscono ad arricchire la trama.

Il libro si presenta come una lettura stimolante e riflessiva, che invita il lettore ad interrogarsi sulle proprie idee e posizioni nei confronti di temi delicati come l’identità e l’appartenenza.

Attraverso le vicende viste dagli occhi dell’autrice, esploriamo le complesse dinamiche legate all’individualità culturale e alla ricerca di radici.

Anna Maria, in quanto di seconda generazione, si trova a confrontarsi con il senso di appartenenza a due culture diverse, quella del paese di origine e quella del paese in cui vive,cercando anche un confronto con i genitori che tendono però ad evitare la questione tenendola all’oscuro di qualcosa che però è anche suo.

Gehnyei mette in luce l’importanza di accettarsi e comprendere la propria identità, combattendo gli stereotipi e le discriminazioni che possono derivare dalla diversità culturale. Mediante una narrazione ricca di sfumature, l’autrice evidenzia l’importanza di riconoscere e valorizzare la propria appartenenza culturale senza negare le altre sfaccettature dell’identità individuale.

La musica svolge un ruolo centrale nella trama; partendo dal padre che, come ci ha spiegato la stessa Anna Maria, comunicava solo attraverso la musica.

Gehnyei, attraverso la sua passione per la musica, scopre un modo per esprimere i suoi sentimenti più profondi e per elaborare le sue esperienze personali.

La musica diventa un mezzo di comunicazione, un linguaggio universale che supera le barriere linguistiche e culturali.

Inoltre, la presenza costante della musica nel libro crea un’atmosfera evocativa, alimentando l’immaginazione del lettore.

La musica diventa quindi un elemento chiave che intreccia la trama e conferisce profondità e significato all’opera.

 

Durante gli incontri di persona siamo riusciti a capire meglio sia lei sia noi stessi, grazie anche alla confidenza e all’energia positiva portataci dall’autrice stessa. Abbiamo fatto un profondo lavoro di introspezione, ma non sono mancati momenti ironici e divertenti; siamo anche riusciti ad approfondire alcuni aspetti della sua vita e ciò che con questo libro voleva trasmettere al suo pubblico.

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