Cronache, Salone del Libro 2023

E poi? La guerra, anche quando la guerra è finita


Maria Faudella e Giada Auletta 2H

IC Peyron - Torino

 

“E poi? La guerra, anche quando la guerra è finita”. Così afferma Eros Miari, per introdurre l’incontro di oggi 22 maggio all’Arena del Salone del Libro dove abbiamo assistito alla presentazione di tre libri, che in modo diverso parlano tutti del “dopoguerra”.

Con “Il Nido del Tempo“, Giunti, Anna Sarfatti racconta una vicenda personale, infatti uno dei personaggi, Lisa, è sua madre e i suoi ricordi più intimi del periodo della guerra sono legati a una casa delle bambole. Un’altra protagonista è  Margherita, una quattordicenne che non ama l’inglese e che va a ripetizione da Lisa. Margherita, curiosando nella sua cantina, trova dei pezzi di legno che si riveleranno essere parti della casa delle bambole e scoprirà anche la storia di Lisa: a dieci anni, a causa delle leggi razziali, è dovuta scappare con la sua famiglia in Inghilterra e con sé ha portato la sua amata casetta delle bambole, che divenne poi un oggetto condiviso con gli altri bambini rifugiati. La casa verrà poi utilizzata anche dalla figlia di Anna e dai suoi nipoti. Inizialmente la scrittrice credeva che fosse un semplice giocattolo, ma qualche anno fa, quando scoprì la vera storia, capì quanto fosse importante per sua madre. La casa delle bambole è andata perduta, ma abita sempre nei loro cuori.

Un’altra storia del dopoguerra ci viene raccontata da Nicoletta Bortolotti, autrice del libro Exodus“, Einaudi Ragazzi. Narra della storia di cinque protagonisti ebrei, sopravvissuti ai campi di concentramento. Dopo la liberazione non avevano un luogo che li accogliesse, quindi furono dirottati verso la Terra Promessa, Israele, a bordo della nave Exodus, guidata dal capitano Yossi. Ogni personaggio porta con sé un oggetto del cuore: Ben, un ragazzino rimasto solo con sua madre incinta, un caleidoscopio per immaginare paesaggi fantastici. Ariel, rimasta senza genitori  un orologio, che perse sulla nave, ma che venne ritrovato da Daniel, un ragazzo solo che dopo la liberazione dai campi di concentramento andò a vivere nella foresta, e infine Molly, una vecchia insegnante, che teneva con sé le sue lettere ed un cagnolino.

Erano quasi arrivati alla Terra Promessa, quando la nave venne attaccata… per sapere se riusciranno ad arrivare in Israele, dovrete leggere fino all’ultima pagina.

L’ultimo libro è stato presentato da Lia Levi, un’ebrea che ha vissuto personalmente il prima ed il dopo della Shoah. Ce lo ha raccontato nel suo secondo libro, “Tutto quello che non avevo capito“, HarperCollins, dove narra di come sia stato difficile ritornare alla normalità dopo la liberazione dal nazifascismo. Lia aveva frequentato solo la prima elementare in una scuola pubblica, poi con le leggi razziali venne espulsa. Il fascismo non ha tolto solo la scuola a lei,  ma anche il lavoro al padre, che fu costretto ad accettare un lavoro in nero a Roma, dove le sue figlie vennero ospitate in un convento di suore, fingendosi cattoliche. Dopo difficili anni di finzione, arrivò il giorno della liberazione, quando tutti gli ebrei hanno potuto riconquistare la propria identità. La gioia fu talmente grande che Lia Levi ha detto: “Per tre giorni e tre notti nessuno ha dormito, erano tutti in strada a festeggiare”.

Nonostante i terribili anni della guerra, quando è finalmente tornata a scuola nessuno domandava niente a nessuno, per timore di incontrare il “cattivo”, ma noi oggi siamo qui per ricordare le vittime di questi terribili avvenimenti.

 

 

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