Emanuele Trevi, scrittore e direttore creativo, presenta il suo romanzo Due vite, vincitore del premio Strega 2021. I protagonisti del libro sono Rocco Carbone e Pia Pera, due cari amici e colleghi prematuramente scomparsi.
Riccardo Bocci introduce la conferenza recitando alcuni versi di Due Vite. All’interno della sala Rossa sono palpabili la fisionomia spigolosa, i lineamenti e l’indole dei personaggi.
Rocco Carbone viene presentato come un uomo forte di braccia, un gran camminatore. Inoltre da ragazzino era stato cintura nera di judo; solo negli ultimi anni di vita il litio che assumeva lo aveva appesantito. Ha un forte gusto artistico e letterario ed è particolarmente insoddisfatto. Pia Pera, invece, è una donna a cui scappa l’accudimento, non è una santa e la sua personalità viene restituita in maniera cristallina da Trevi.
Il romanzo parla di due esistenze da intendersi come quella fisica e come quella che ciascuno di noi conduce nella mente dei propri amici. Se ne aggiunge una terza, quella di Emanuele Trevi, intrecciata alla vita dei due scrittori. L’autore racconta la propria vicenda biografica, le sue sensazioni, i suoi punti di vista e se stesso.
Trevi ha incontrato Rocco Carbone e Pia Pera quando essere scrittore era in lui una pura volontà. Fra i tre però lui è stato l’unico ad ottenere il successo tanto sperato e in Due vite ha dato voce ai suoi amici e ha concretizzato ciò che loro avrebbero fatto se la loro scomparsa non fosse stata così prematura.
Il libro affronta, dunque, non solo il tema dell’amicizia ma anche quello del talento. Inoltre il riscontro di successo, motivo di incupimento e insoddisfazione di Rocco Carbone, per Trevi non è motivo di realizzazione. Egli spiega, infatti, che l’aver raccontato il futuro dei suoi amici attraverso la loro memoria è stato il gesto più gratificante.
“Sento che alcune cose di Rocco e Pia le vivo io”, afferma l’autore. L’amicizia che li legava emerge attraverso l’empatia che adopera nel descriverli e nel farsi testimone delle loro storie. Ciò che li connetteva era una forma d’amore disinteressato, quello più autentico e apparentemente privo di motivo. Tale gratuità di amicizia, continua Trevi, è difficile perché non è dinamica ed è solo pura durata.
Proprio il raccontare l’autenticità di un rapporto così complesso da coltivare ha garantito il meritato successo di Due vite.