Da Bologna arriva a Ferrara la presentazione del libro che traccia i dieci anni di CHEAP, un progetto di public art fondato da sei donne nel 2013.
Nel tardo pomeriggio della prima giornata del Festival di Internazionale, presso l’Arci Bolognesi, Sara Manfredi e Flavia Tommasini, intervistate dalla giornalista Maysa Moroni, hanno raccontato il loro intervento sul paesaggio urbano bolognese, descritto nel loro libro Disobbedite con generosità (People, 2023).
Ironia più irriverenza uguale potenza è l’equazione che ha permesso a queste donne di esprimere la loro cura per ciò che è estromesso dal discorso pubblico. La stessa potenza ha permesso loro di superare le accuse di “vandalismo grafico” che hanno caratterizzato i primi anni di attivismo, proseguendo così l’azione di paint stamp. Questa tecnica si basa sull’utilizzo di carta stampata affissa su bacheche concesse dal comune di Bologna. Le autrici hanno motivato questa scelta affermando che dal loro punto di vista “non esiste nulla di più effimero e anticostituzionale della carta”.
Nel libro si “cortocircuita”, termine usato dalle autrici per indicare il cambio di rotta, il paradigma dell’arte pubblica in Italia, che prevede una narrazione maschile e bianca, immettendo nuovi soggetti, storie e desideri: tutto ciò che è escluso dall’immaginario comune. La loro visione è filtrata da un ideale fortemente femminista e transfemminista che risulta in conflitto con chi detiene il potere, ma non il diritto, di agire.
Questa associazione si batte per moltissime tematiche che spesso risultano tabù, nell’ultimo periodo hanno presentato opere che vanno a sabotare la dialettica bellica e sensibilizzare sulla giustizia mestruale. Questi manifesti sono esposti lungo Via dell’Indipendenza a Bologna e rappresentano un’occasione per codificare i soggetti.