Oggi, il 16 maggio 2025, si è tenuto sulla Pista 500 del Salone del Libro di Torino l’incontro di presentazione del libro Conversazioni con la macchina. Il dialogo dell’arte con le intelligenze artificiali, edito per Tlon. L’autrice è Valentina Tanni, storica dell’arte e docente presso la John Cabot University di Roma.
Il dialogo tra l’autrice, la co-fondatrice della casa editrice e mediatrice Maura Gancitano e lo scrittore e traduttore Francesco Pacifico non riguardava il libro. Si è invece parlato dello strumento dell’AI, di che cos’è “arte”, del diritto d’autore, del marketing che c’è dietro al dibattito: intelligenza artificiale, progresso o devastazione imminente?
Innanzitutto, come è arrivata una critica dell’arte a parlare di AI? Valentina Tatti risponde di essersi sempre occupata, sin dai tempi dell’università, del rapporto tra arte e tecnologia, e se ne occupa tuttora. Quindi non perde tempo a negare la novità del rapporto tra gli artisti e lo strumento digitale: gli artisti infatti, da quando le macchine sono state inventate, hanno sempre esplorato il rapporto con loro, alla ricerca di un dialogo. È esattamente di questo che si parla nel libro: del dialogo da cui nasce arte, in collaborazione con la macchina.
Ma è proprio arte? Domanda, questa, priva di risposta. Siamo noi nella nostra individualità a decidere cos’è arte. Se si innesta quel determinato processo emotivo che riconduciamo all’esperienza artistica, perché no? Può essere considerata arte.
A questo punto viene da chiedersi chi sia l’autore/artista – burocraticamente la questione è ancora discussa. Al riguardo però è interessante citare Italo Calvino che nel 1967, in Cibernetica e fantasmi, scrive che non vede l’ora che la macchina raggiunga il livello di finezza per cui ci si può liberare del fardello del titolo di “autore” (per lasciarlo appunto alla macchina).
Il successo dell’AI è dettato dalla sua rapida evoluzione e dall’ampia accessibilità, che consente a tutte le persone di usarla istintivamente.
Per questo motivo, la prima preoccupazione dev’essere di assicurarsi che sappiano come utilizzare propriamente questo strumento.