“Senza le immagini o le fotografie è come se quei ricordi non fossero mai esistiti”. Sergio Cecchini utilizzò questa frase per ricordare l’importanza delle fotografie nella vita di tutti.
Nell’incontro del Festival Internazionale di Ferrara tenutosi il 1 Ottobre alle 16:30 gli ospiti Sergio Cecchini (Medici Senza Frontiere), Thomas Dworzak e Giulietta Palumbo (Magnum Photos) moderati da Elena Boille (Internazionale) hanno voluto sottolineare il valore della fotografia come testimonianza e denuncia di crisi sociali ignorate.
Thomas Dworzak, ispirato dalla sua passione per le lingue, nel 1991 si è recato in Cecenia, dove è rimasto fino al 2019, per documentare la guerra in corso ed i suoi effetti sulla popolazione. Una volta arrivato in Cecenia, l’aspetto che lo ha colpito maggiormente è stato proprio l’innocenza degli abitanti verso la fotocamera ed il mondo del giornalismo: reputavano i giornalisti testimoni del mondo esterno.
Nel 2019, affiancato da MSF, è arrivato in Sudan, a quel tempo paese con maggior numero di rifugiati, per analizzare il fenomeno dell’immigrazione che sin dal 2015 era in alta crescita. Egli sostiene come la collaborazione tra ONG e Società come Magnum Photos sia indispensabile per informare il mondo delle problematiche sociali che spesso non vengono affrontate dai media. Quando si tratta di mantenere queste importanti relazioni, la Palumbo si è presentata come ponte tra i due enti: ha esposto l’utilità e l’efficacia delle linee guida, in quanto esse stabiliscono le giuste immagini da rilasciare al pubblico. Giulietta Palumbo, rispondendo ad una domanda, ha inoltre espresso la propria opinione riguardante la qualità delle foto condivise tramite social media, come Instagram; lei afferma che la qualità va vista come in un puzzle di contesti e di situazioni che un solo profilo o canale non è in grado di ricreare.
Da portavoce dell’associazione MSF, Cecchini ha riferito di come il valore della fotografia e del giornalismo risiedesse nel DNA dell’organizzazione; infatti le persone per soccorrere i più bisognosi devono crearsi una coscienza attiva alla visione di queste immagini.
“Le immagini sanno trasformare il mondo, ma noi non riusciamo a vederle – se sei testimone non si può intervenire e se si interviene non si può testimoniare”: a queste parole è scrosciato un applauso che ha confermato l’importanza del messaggio trasmesso al pubblico.