Il patriarcato non rende felice nessuno, né le donne né gli uomini
Viviamo in una società con dei ruoli definiti ma il patriarcato vincola tutti, fa soffrire, impone limiti. Le donne vivono oppresse e prigioniere, gli uomini sono costretti a rispettare canoni rigidi. Fin da piccoli imparano che essere maschio è meglio, assimilano frasi come “non piangere come una bambina” e questo risulta degradante, crea un paragone, una disuguaglianza.La società dovrebbe cambiare e questo cambiamento dovrebbe partire dall’educazione, dalle scuole, serve più dialogo.
E noi donne?
L’importante è parlarne, spronare le vittime di stupri e violenze a non tenere il segreto, vedere il problema aiuta a vederne una possibile soluzione, capire come agire. Non esistono piccole lotte femministe, tutto è importante allo stesso modo, anche un linguaggio inclusivo risulterebbe necessario. Le donne tendono ad essere svantaggiate in questa società non paritaria, già da bambine non veniamo incoraggiate a fare come i bambini. Serve equilibrio tra le due parti, uscire dalla prigione del genere, andare oltre i limiti che ci vengono imposti e scoprire la realtà aldilà della prigione di genere. La soluzione non è dare potere alle donne ma dare potere a tutti, cercare la soluzione in un potere collettivo, non avere paura dell’indipendenza e dell’autonomia, è importante incoraggiare le donne a fare passi avanti nonostante la difficoltà iniziale.
Questo è il pezzettino di mondo che ci siamo presi insieme a Victoire Tuaillon.
Viva la lotta femminista. Bruciate tutto.
