“E se anche i classici avessero i trope?” è questo il tema principale della conferenza nella quale Felicia Kingsley (pseudonimo di Serena Artioli), autrice di libri romance tra i più letti del 2023, discute con Valentina Ghetti, professoressa e booktoker nel tempo libero.
I trope descrivono temi peculiari e situazioni ricorrenti presenti nelle opere di un autore e sono i topoi della letteratura classica. Al contrario di quanto si potrebbe pensare questi schemi narrativi sono sempre stati presenti e utilizzati non solo nel genere romance , ma anche nella narrativa, fantasy, gialli e thriller. La loro origine è antica: già Plauto e Shakespeare ne facevano uso frequentemente. Così fa la Kingsley nel libro “Bugiarde si diventa”, il quale è incentrato sul trope dello scambio di persona. Questi elementi fanno da bussola per il lettore poiché non rivelano la trama, ma lo aiutano a orientarsi meglio nella scelta di un libro in modo che si possa cimentare in una lettura che non gli causi turbamento o noia.
L’autrice ci tiene a sfatare la credenza che il romance sia un genere distaccato dagli altri, dal momento che si tratta sempre di letteratura; al suo interno racchiude caratteristiche frequenti anche in romanzi che trattano di temi completamente differenti. La scrittrice non apprezza particolarmente il trope del “friends to lovers”, poiché ritiene che il conflitto, non presente in questo schema, generi la storia.
Parallelo al trope è il retelling, una rivisitazione che rende nuovo un racconto utilizzando personaggi e luoghi ispirati a un libro famoso: tra i più noti la fiaba di “Cenerentola”, riadattata più volte senza che risultasse stancante; ciò avviene anche con i film come “Ragazze a Beverly Hills” che si ispira al romanzo “Emma” di Jane Austen . Durante l’incontro, non è mancato il coinvolgimento del pubblico, a cui è stata data la parola per dare inizio a discussioni riguardanti determinati trope.