Adotta uno scrittore, Adotta uno scrittore 2025, Laboratorio

Diario di bordo – Un’esperienza che non dimenticheremo


Le alunne e gli alunni della classe III B

I.C.S.” Falcone e Borsellino” - Bagheria

L’attesa

L’abbiamo aspettata per settimane.
Abbiamo divorato il suo libro Horror Game, ci siamo confrontati, abbiamo scritto domande, ideato oggetti misteriosi e immaginato ogni possibile dettaglio.
Tra noi si diceva: “Chissà com’è dal vivo!”, “Sarà gentile?”, “Ci ascolterà davvero?” Eravamo carichi di emozione, curiosità… e anche un po’ di timore.
Poi, finalmente, il 14 aprile è arrivata. E con lei, è iniziato qualcosa di speciale.
Giorno 1 – Le prime parole, la prima storia
Paola Barbato è entrata in classe con la sua voce tranquilla e il suo modo diretto e spontaneo di parlare.
Con un sorriso, ci ha confidato – in modo simpatico – di soffrire della “sindrome di Zelig”, perché assorbe subito l’accento del posto in cui si trova.
Ci ha anche avvertiti: “Se mi sentite parlare con il vostro accento siciliano, non pensate che vi stia
prendendo in giro!”
Ed è bastato quello. Una battuta, un sorriso. E il ghiaccio si è sciolto all’istante. Ha cominciato a raccontarsi, con semplicità, ironia e passione.
E noi… ci siamo lasciati trasportare.
È riuscita a coinvolgere tutti, anche chi non ama leggere. Anzi è partita proprio da loro e in meno di un’ora, avevamo già scritto una storia insieme: ambientata in discoteca, con Cristiano Ronaldo tra i protagonisti!
Paola è fantastica, riesce a far uscire le idee anche da chi pensa di non averne.
Durante la ricreazione, le nostre mamme hanno preparato un delizioso rinfresco con dolci tipici
siciliani: cannoli, cassate, biscotti pasquali…
Poi siamo tornati in aula e le abbiamo fatto una valanga di domande: sulla sua carriera, su Dylan Dog, sulle sue paure, sul mestiere dello scrittore. E lei ha risposto a tutto con sincerità e profondità.
Ci siamo saluti alle 12:30 per rivederci alle 17:00 al Museo dell’acciuga.

Per l’evento ci siamo preparati al meglio: volevamo sorprendere Paola… e anche il pubblico.
Abbiamo realizzato una scatola misteriosa piena di oggetti simbolici, legati al libro Horror Game e al mondo della scrittura. In più, abbiamo creato dei bigliettini con domande e curiosità, da far pescare agli spettatori per coinvolgerli nel dialogo.
Chi avrebbe mai pensato che una torcia, una clessidra o un carillon potessero diventare lo spunto
per parlare di horror, paura, creatività?
È stata una presentazione emozionante, interattiva e divertente. Paola, con le sue risposte sincere, ci ha fatto ridere, riflettere, commuovere.
Siamo stati noi a presentarla al pubblico. E sul palco, con lei, ci siamo sentiti importanti.
La giornata si è conclusa in pizzeria! Le abbiamo fatto assaggiare panelle, crocchette e pizza fumante. Tra una battuta e l’altra, sembrava di stare a cena con un’amica di sempre.
Alle 22:30 l’abbiamo salutata, felici di sapere che sarebbe stata con noi anche il giorno seguente.
Giorno 2 – Tra spettacolo e sorprese
Il secondo giorno, alle 08:00, puntualissimi, eravamo già davanti alla scuola, pronti per salire sul pullman che ci avrebbe portato al teatro Massimo di Palermo per assistere allo spettacolo Il meraviglioso circo della luna.
Lo spettacolo non ci ha convinti del tutto… ma anche da questo Paola ha saputo tirar fuori qualcosa
di speciale.
Al rientro ad Aspra, infatti, dopo aver mangiato insieme un panino, ha trasformato il nostro lungomare in un vero e proprio laboratorio a cielo aperto.
In modo divertente e spontaneo, ci ha spinti a riflettere su ciò che dello spettacolo ci aveva colpiti, emozionati o lasciati perplessi.
Parlando con lei, abbiamo capito meglio cosa rende uno spettacolo coinvolgente… e cosa invece rischia di non arrivare al pubblico.
Poi è arrivato il momento della sorpresa! Tre nostri compagni si sono esibiti in una mini-performance con tamburinari e majorette!
Era bello osservare Paola incantata e divertita.
La seconda giornata si è conclusa con una passeggiata per le vie di Aspra, durante la quale abbiamo accompagnato l’ormai “nostra” amata scrittrice in un piccolo tour del territorio: la Chiesa che custodisce i dipinti di Guttuso, il museo a cielo aperto, i nostri luoghi del cuore.
Quando l’abbiamo salutata, non lo nascondiamo, abbiamo provato un pò di tristezza perché sapevamo che il giorno dopo sarebbe stato l’ultimo in sua compagnia!
Giorno 3 – Paure, storie e un abbraccio che resta
L’ultimo giorno è arrivato troppo in fretta.
In classe, Paola ci ha invitati a condividere le nostre paure.
Non è stato facile: alcune erano grandi, altre più leggere, ma tutte vere. Eppure, con il suo modo attento e delicato, è riuscita a farci parlare. A farci ascoltare. A farci sentire sicuri.
Poi ci siamo immersi nel mondo di Horror Game: abbiamo discusso dei personaggi, degli intrecci narrativi, delle scelte stilistiche.
E a quel punto… è iniziato il gioco: una storia “a domino”, dove ognuno di noi, a turno, doveva portare avanti la trama, cambiandola, stravolgendola, sorprendendo chi sarebbe venuto dopo.
È nata così una storia collettiva fatta di ritmo, fantasia e immaginazione condivisa.
Poi siamo scesi nel campetto.
Niente banchi, niente fogli, niente penne. Solo risate, palloni e libertà.
Le abbiamo mostrato i nostri spazi all’aperto, quelli dove giochiamo, corriamo, ci raccontiamo.
Abbiamo scherzato con lei, giocato insieme, riso tanto.
Ma dentro di noi, anche se cercavamo di non pensarci, la nostalgia aveva già iniziato a farsi sentire.
Tornati in classe, abbiamo ripercorso i momenti vissuti insieme. Ognuno di noi ha condiviso un’emozione, una scoperta, un pensiero.
E poi, è arrivato il momento dei saluti.
Paola ci ha abbracciati uno ad uno, con un sorriso che sapeva di affetto vero. Noi… avevamo tutti gli occhi lucidi e la consapevolezza che Paola era diventata parte della nostra classe.
Menomale che il giorno dopo cominciavano le vacanze di Pasqua…
Perché tornare alla normalità, dopo tutto questo, sarebbe stato, davvero, troppo difficile.
Conclusione
Questi tre giorni con Paola Barbato non sono stati solo un incontro con la scrittura.
Sono stati un viaggio dentro di noi, un’esperienza che ci ha fatto crescere, riflettere, sognare, parlare, immaginare.
Grazie Paola per tutto quello che ci hai trasmesso con passione e autenticità.
E grazie al Salone Internazionale del Libro di Torino e al progetto Adotta uno scrittore, per averci regalato un’opportunità unica.
Ci sono incontri che lasciano il segno. Quelli che non si chiudono tra le pagine di un libro, ma continuano a vivere nei pensieri, nel cuore, nella vita di tutti i giorni.
E questo, noi, lo porteremo dentro a lungo. Forse per sempre.
Le alunne e gli alunni della classe III B – I.C.S.” Falcone e Borsellino” di Bagheria

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