Un aspetto che mi caratterizza è il fatto che io sono innamorato della vita in generale, della sua bellezza, di quanto il mondo sappia essere meraviglioso, di quante sfaccettature è in grado di mostrarci ogni giorno, nonostante ci sia poi tanta cattiveria da guardare e da sentire. Spesso mi piace ascoltare la canzone di Modugno “Meraviglioso”, rifatta dai Negramaro però (questioni di gusti musicali), la quale rappresenta al meglio il mio modo di pensare e di sentire. Spesso mi sento solo e triste, ma poi riflettendo sull’esistenza mi rendo conto e non lo devo mai dimenticare che è “meraviglioso, ma come non mi accorgo di quanto il mondo sia meraviglioso. Perfino il mio dolore potrà apparire un giorno, meraviglioso. Si tratta solo di guardare bene intorno a me, apprezzare i doni che ho, che esistono, il mare, la vita, l’amore. Non mi può apparire un niente il sole, magari il bene di una donna che ama solo me, il viso di un bambino, la luce del mattino, un tramonto che vede spegnersi il sole all’orizzonte nel mare, l’affetto dei familiari, l’abbraccio di un amico sincero…”!! La vita sa essere crudele veramente, e posso dire di viverla sulla mia pelle questa crudeltà, ogni giorno, ogni istante di questo mio esistere rinchiuso in questo atroce luogo, dove il sole, il mare, tutte queste cose che ho menzionato possono esistere solo nella mia immaginazione, nei miei ricordi. Quello che mi dà la forza è il sapere che fuori di qui esistono ancora queste cose, non sono solo sogni o ricordi, e io devo vivere e devo lottare per poterle riconquistare un giorno queste cose meravigliose e goderne anche meglio di quando non lo facevo prima, oppure in un modo diverso e nuovo. Sì, lo so che quando uscirò da qui dentro, la vita non sarà più quella di prima, non sprecherò mai più un secondo stando intossicato nell’animo o triste. Sono sicuro che saprò apprezzare molto meglio qualsiasi cosa, dalla più insignificante alla più importante. A volte mi capita, mentre guardo la TV, di vedere il mare e non posso fare altro che non cambiare canale e incantarmi, anche se si trova sullo sfondo di un programma o di un film che io non vedrei mai. Mentre lo ammiro, mi immagino sulla spiaggia, fermo e immobile a fissarlo, e ad ascoltare il rollio delle sue onde che si infrangono sulla riva…
Un altro aspetto che mi dà la forza e che mi fa essere ottimista per la vita, e che è legato a tutto quello che ho detto fino a questo momento, è il fatto che non devo mai dimenticare, tenendolo sempre ben presente, che la maggior parte delle persone che esistono su questo pianeta non sono cattive, e di solito ci si può fidare di loro. La realtà non è questa che mi circonda, fatta da ipocrisie e falsità, ma è quella fuori da qui, fatta da brave persone, che sono disposte ad aiutarti anche magari senza avere nulla in cambio, una realtà fatta da gente dalla quale non hai paura di ricevere un torto, che se ti fa un sorriso, lo fa perché quel sorriso è sincero. Ecco questo devo tenere presente, la vita è fatta anche di sorrisi sinceri. A me pensare questo fa bene, io credo di essere pure io così, quando faccio qualcosa lo faccio con sincerità, e con l’approccio dei buoni sentimenti che mi guidano, e credo che così siano la maggior parte delle persone, io ci credo.
Qui in carcere mi capita quasi sempre di andare all’aria, e di camminare da solo con la radio che mi isola ancora di più da tutto ciò che mi circonda. Lo faccio perché quelle poche volte che mi approccio a qualcuno, sempre nella speranza che sia una persona “normale”, poi alla fine resto deluso. Resto deluso dal fatto di constatare ancora, per l’ennesima volta, che qui le persone sono per la maggior parte tutte simili. Mi sono stufato di sentire sempre i soliti discorsi, discorsi ancora tutti incentrati sulle possibilità che avranno alcuni di rifare gli stessi sbagli che hanno già commesso e che li hanno portati qui dentro. Da un lato li compatisco perché nella vita non hanno avuto alternative, come me in parte, ma adesso non riescono a capire che il carcere lo devono vedere come un segno, una via che si è aperta davanti a loro, per redimerli dal loro passato, cambiare vita, anzi riiniziare a vivere, perché quella che hanno fatto fino ad ora non è vita. Ecco perché mi isolo, e devo dire pure che a volte ho pure provato a far capire certe cose ad alcuni, specialmente quelli che sono già usciti dal carcere e ci sono ritornati dopo qualche mese. Mi ricordo un ragazzo che piangeva sempre per la figlia che doveva fare la prima comunione e lui stava in carcere, e io non facevo altro che dirgli di non ritornare mai più in carcere, di pensare a queste lacrime che stava versando per la figlia e portarsele sempre dietro nella memoria, e restarci per sempre vicino alla figlia, crescere insieme a lei. Ebbene… dopo due mesi dalla sua scarcerazione lo incontro di nuovo in carcere. Mi ha fatto tanta rabbia e tristezza.