Cronache, Salone del Libro 2022

Malinconico e (è) felice


Martina Leprotti, Elisabeth Ofoelo, Sara Zerbini, redazione Liceo Ariosto


Che cos’è la felicità per Diego De Silva? È un’acquisizione successiva: “non si è felici, ma lo si è stati”. Sembra che non riusciamo mai ad essere completamente felici, perché a questo sentimento è legato un costante senso di colpa. Ci chiediamo infatti quale sarà il prezzo, ma la vera felicità è sempre gratuita. “Chi è sempre felice o è stupido o mente”.

Su questo tema si è aperto l’incontro avvenuto il 21 maggio al Salone del Libro di Torino, in cui l’autore ha presentato Sono felice, dove ho sbagliato? (Einaudi), il sesto libro della serie con protagonista Vincenzo Malinconico che in autunno diventerà una fiction televisiva su Rai1. Durante il dialogo con Ilaria Gaspari, De Silva ha descritto la nuova avventura del celebre avvocato, coinvolto questa volta in una class action intrapresa da infelici in amore contro chi ha spezzato loro il cuore. Malinconico è contrario perché “il dolore è inestimabile, non si compra, rende o risarcisce, ci tocca e basta”. È importante essere consapevoli che l’amore può finire e che si è liberi di poterlo dire. Malinconico -ha continuato lo scrittore- è un personaggio molto facile da “macchiettizzare”, ma di cui allo stesso tempo è difficile rendere la complessità: è un debole, tuttavia non è un vile; non è un uomo di successo, ma non è un fallito. A differenza degli altri personaggi seriali, che si costruiscono attorno alla staticità, Malinconico invecchia e cambia di libro in libro assieme all’autore. Non è un cattivo avvocato, nonostante perda tutte le cause, perché tramite il suo racconto sa dare dignità al dolore dei clienti.

L’autore ha confessato infine di avere un approccio musicale con la scrittura ed è alla continua ricerca della circolarità ritmica di una frase, definendosi un “musicista della scrittura”.

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