Una cosa che ti ha colpito
L’amore per la letteratura.
I libri per Arturo sono figure genitoriali, che gli trasmettono valori fondamentali. Arturo infatti avverte il bisogno esistenziale di credere in qualcosa. I libri rappresentano per lui un esempio, un aiuto per affrontare la vita, sceglie in particolare i libri che lo affascinano e da quelli apprende gli insegnamenti che rispondono al suo sentimento naturale della vita. Il fatto che Arturo alla sua età stia in solitudine a leggere libri lo differenzia molto dal resto dei ragazzi della sua età che magari preferiscono uscire.
Un’altra cosa che ti ha colpito
Ci ha fatto riflettere il fatto che gli ideali e i principi di Arturo rispecchino una mentalità patriarcale, ma siano stati scritti da una donna, Elsa Morante.
Una frase del libro da conservare
Tutte le parole che lui diceva, parevano appena inventate, e ancora selvatiche; e anche le stesse parole mie napoletane, ch’egli usava spesso, dette da lui diventavano più spavalde e nuove, come nelle poesie.
Gruppo di lettura
Nel capitolo “Certezze assolute” Arturo lascia ampio spazio alla descrizione del rapporto con il padre, che nonostante abbia solo diciannove anni in più rispetto al figlio, ci appare una figura lontana, spesso assente. Un altro fattore che determina la distanza tra i due è la lingua: il padre parla un italiano diverso, assimilato al tedesco, sua lingua natale. Inoltre Arturo è cattolico, anche se non frequenta mai la chiesa, mentre il padre è di religione protestante. Il padre è visto dal figlio anche come l’immagine della certezza, il cui rispetto viene paragonato a quello dei Profeti o di Re Salomone e le cui decisioni sono sacre e indiscutibili. In questo capitolo si scopre anche che la coscienza di Arturo ha elaborato una lista di Verità assolute, una specie di codice. Ovvero dei paletti su cui basa la sua esistenza. Leggendolo si possono capire gli ideali e i pensieri di Arturo. Il primo punto è quello che esprime che l’autorità del padre è assoluta, ovvero una figura imponente e importante ma comunque assente nella sua vita e adolescenza. Arturo non ha ancora messo in dubbio la figura del padre, comportamento che avviene normalmente nell’adolescenza. Il secondo punto invece fa capire che Arturo legge molto e prende ispirazione da essi per costruirsi un pensiero senza i genitori. E dice che il coraggio è “la vera grandezza virile” che costituisce un uomo in quel periodo. Forse questo punto esprime anche come Arturo vorrebbe vedersi. Questo punto si collega anche al terzo, dove esprime che la peggior bassezza nella vita è il tradimento. Un altro elemento che ci suggerisce che prende spunto dai libri che legge.