Io in generale uso più parole che fanno bene,perchè da qualche tempo ho scoperto la loro importanza.Se basta una parola per far scoppiare una guerra,allora cavolo se contano.
Parole che mi sono rimaste particolarmente impresse,mi sono state dette quando andavo agli scout,circa all’età di 7-8 anni.Mi sono state dette e ridette da una persona che per molto tempo ritenevo importante per me;quindi svariati dei miei comportamenti ne sono la più evidente conseguenza.
Non ho avuto una reazione esplosiva,dopo aver cercato di sopportarlo,e di riavvicinarmi a lui come prima (anche se in modo inutile) ho semplicemente abbandonato tutto.Dato che insieme facevamo sport,scout,ecc..
Secondo me la casa è di solito un punto fisso,su cui puoi fare affidamento,e che sai non ti lascerà mai indietro..
in poche parole per far sentire una persona a casa anche se non fisicamente,secondo me,serve dare la stessa sicurezza e libertà che si ha in una casa.
Io non saprei descrivere come mi sento in una vera e propria casa,dato che i miei genitori sono separati,e durante la settimana faccio avanti,e indietro.Ma per me la casa,come punto di riferimento..sono io.L’unica cosa che per me non si muove mai,sono io.Ovviamente si cambia di tanto in tanto,ma è come se io e il mio ego cambiassimo le stesse,cose allo stesso momento,in questo modo nessuno dei due rimane indietro rispetto all’altro.Io sono l’unica che mi conosce davvero,e molte volte quando sono,‘sola’,non mi sento davvero sola, perché quella vocina nella mia testa mi tiene una grande compagnia.