Cronache, Salone del libro 2021

Tra scienza e comicità: Marte secondo Leo Ortolani.


Giulia Cudemo e Rachele Lazzari, Liceo Alfieri


“È bello raccontare quello che ti esce da cuore, non solo quello che ti esce dalla testa: le cose del cuore si sentono di più”

In questo modo il fumettista e geologo Leo Ortolani spiega il suo coinvolgimento emotivo nello scrivere la sua ultima graphic novel Blu tramonto, una storia in cui il protagonista si ritrova solo su Marte, ostinato nella sua convinzione che sul pianeta rosso ci sia vita. Il libro, l’ultimo di una trilogia che coinvolge lo spazio, è divertente, con note nostalgiche, ed educativo: tutte le informazioni che l’autore inserisce sono corrette, frutto sia dei suoi studi da geologo sia della collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana, tramite il giornalista Francesco Rea. L’opera, nonostante sia pervasa da una forte comicità, risulta allo stesso tempo una fonte di riflessione sull’aspetto psicologico del protagonista: egli è animato da una fede singolare, che non trova appoggio negli altri e che si fa veicolo di un’inquietudine già contenuta nel titolo. Blu tramonto fa riferimento proprio al colore di cui il cielo marziano si tinge al calar del sole, colore che rappresenta in qualche modo la malinconia e la solitudine, quest’ultima caratteristica del protagonista, che si trova abbandonato nella sua fede, ma non abbandona sé stesso. A questo punto Leo Ortolani fa una precisazione, che è spia della sua fiducia nelle scoperte scientifiche (e sicuramente del suo buon senso), dicendo che bisogna aver ben chiaro dove la propria perseveranza è indirizzata, criticando in modo sarcastico le teorie infondate come quelle avanzate dai terrapiattisti. 

Blu tramonto è quindi un fumetto che guarda al futuro, e che, grazie ai continui progressi in campo scientifico, sembra sempre meno lontano.

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