‘La Peste’, libro di Albert Camus che ci racconta di una terribile epidemia di peste scoppiata in un paesino, Orano. Uno di quei paesi in cui regna la monotonia, in cui raramente accade qualcosa di eclatante o nuovo.
Il romanzo è ambientato negli anni 40, e leggendolo, si può subito notare che in moltissimi aspetti raffigura la nostra quotidianità.
Tutto inizia quando Rieux, dottore e protagonista, inizia a vedere dei ratti morti per la strada, ciò lo insospettisce e continua a osservare l’evolversi della situazione. Fino all’ultimo i personaggi del romanzo hanno cercato di scongiurare l’arrivo di un’epidemia così grave, ma purtroppo la peste ha invaso il paese di Orano, facendo ogni giorno sempre più vittime.
Come si può notare leggendo il romanzo, all’inizio dell’epidemia tutti erano spaventati, tutto era completamente nuovo e nessuno sapeva come comportarsi…con l’avanzare della storia si iniziano ad adottare misure restrittive, coprifuoco e quarantene.
Ciò che più mi ha colpito di questo romanzo è sicuramente il fatto che tutta la situazione descritta, sia quasi perfettamente adattabile ai nostri giorni.
Leggendo alcune citazioni, si può rimanere pietrificati da tanto siano attuali e precise.
Ci si rispecchia perfettamente dentro, quasi come se l’autore riuscisse a percepire ogni singola sfumatura del nostro stato d’animo durante il lockdown avvenuto nel 2020 a causa del Covid.
é incredibile pensare che un romanzo così datato, possa essere allo stesso tempo così attuale.
Per questo mi sentirei di consigliare a chiunque questo libro, riesce a cogliere aspetti e dettagli a cui magari non si da importanza, riesce a coinvolgere il lettore incredibilmente bene ed è impossibile non voler sapere come finisce.
In conclusione posso dire di aver apprezzato molto questa lettura, mi ha catapultata in una dimensione in cui, nonostante le cose e i tempi fossero completamente diverse, sono riuscita a sentirmi ‘a casa’.
E’ brutto da dire, poiché non augurerei a nessuno di vivere quello che abbiamo vissuto e stiamo vivendo in questo periodo, ma leggendo questo romanzo, mi sono sentita capita e meno sola.