“Il cuore ha delle ragioni che la ragione non comprende.” Questa la definizione di Amore del filosofo Blaise Pascal.
L’amore è un motore spesso fuori controllo che sfugge al raziocinio, un sentimento meraviglioso e travolgente che però troppo spesso sfocia in violenza e troppi ragazzi e ragazze vivono la relazione come un esercizio di potere e possesso sul partner. Come si può tornare a vivere questo sentimento in modo puro e genuino?
Questo il tema dell’incontro tra la filosofa Maura Gancitano e la giornalista francese Victoire Tuaillon, che hanno presentato i loro libri Erotica dei sentimenti (Einaudi) e Il cuore scoperto (add editore).
La chiave sta nell’educare, non nel fare una lezione frontale. Non si devono imporre divieti e indottrinare gli adolescenti, ma accompagnare ciascuno in un percorso di consapevolezza di sé che lo porti a chiedersi “cosa mi spinge a comportarmi in questo modo?”. Solo così si può imparare a distinguere quali sovrastrutture sociali aiutano a crescere e quali invece limitano rafforzando stereotipi di odio indiscriminato. È il caso dei miti e delle tragedie greche ancora oggi raccontate: se inseriti in modo scorretto nella cultura, portano ad una visione distorta della realtà. Era, dea del matrimonio e della fedeltà coniugale, viene spesso usata per esempio per veicolare l’immagine di una donna che deve sopportare e accettare in silenzio i comportamenti adulteri e le violenze del marito.
La società contemporanea è ancora dominata dalla cultura del possesso e della sottomissione, insegnata sin dalla prima età con frasi-stereotipo “tu sei maschio e i maschi non piangono” e “sei femmina, non fare questi giochi da maschiaccio”. L’educazione alle nuove generazioni e il femminismo rappresentano la svolta necessaria a sradicare le insicurezze personali che vengono troppo spesso ritorte verso i partner: questi si sentono costretti a rinunciare alle proprie esperienze per rendere felici l’altro. I dati constatano che sono in maggioranza le donne a sentire questo obbligo morale nei confronti dell’uomo.
Riuscirà finalmente il femminismo a liberare la società e soprattutto gli uomini, vittime inconsapevoli sin dall’infanzia, dal giogo che il patriarcato rappresenta?