Il corpo 2025, Laboratorio, Un libro tante scuole

Chris e il peso del mondo


Luisa Palma III D

Liceo P.S. Mancini - Avellino

Nome Scuola

Liceo P.S. Mancini

Città Scuola

Avellino

Caro Chris,
ti scrivo perché, leggendo “Il corpo”, sei stato il personaggio che più mi ha colpito, nel bene e nel male. Sei uno di quei ragazzi che a prima vista sembrano “semplici”, ma poi ti scavano dentro senza nemmeno accorgertene.
Quando ti sei confidato con Gordie, raccontando di quel tema rubato e di come anche quando dici la verità nessuno ti crede perché sei “un Chambers”, mi è venuto un groppo in gola. La frase che mi è rimasta impressa è:
“Lo capisci quando sei cresciuto in una famiglia come la mia. È come essere marchiati.”
Ecco, Chris, ti sei portato addosso un’etichetta che non ti sei scelto, eppure sei riuscito a non farti schiacciare del tutto da quella. Non so se io, al tuo posto, ce l’avrei fatta. Forse mi sarei arreso, o sarei diventato come Billy o Eyeball. Tu no. Tu ci hai provato, hai lottato con quello che avevi.
Però una cosa te la devo chiedere: perché sembrava che avessi sempre sulle spalle il peso del mondo? Sei un ragazzino, eppure parli come se fossi già vecchio. C’era un’intelligenza in te, una profondità, che fa rabbia sapere come poi sia andata a finire.
Io, al tuo posto, magari avrei cercato di scappare prima da Castle Rock, tagliare i ponti con tutto. Ma tu no. Tu sei rimasto, forse per orgoglio, forse per senso di giustizia. O forse volevi solo cambiare le cose da dentro, diventare “uno che conta”, come dicevi a Gordie.
La cosa che più ammiro di te è che sei stato un amico vero. Quando hai detto a Gordie: “Tu hai talento, amico mio. Non buttarlo via. Hai qualcosa di speciale dentro”, ho capito che, anche se il mondo ti trattava da piccolo criminale, tu vedevi davvero le persone. Non le giudicavi solo per come apparivano, ma le consideravi per quello che erano davvero dentro.
Chris, sei uno di quei personaggi che non si dimenticano. Forse perché rappresenti tutte le persone che hanno avuto un’occasione e l’hanno afferrata, oppure tutte quelle che avrebbero potuto diventare qualcosa di grande, ma il mondo non gliel’ha permesso.
Avrei voluto vederti diventare avvocato, vivere quella vita che sognavi. Meritavi di più.

Un abbraccio,
Luisa.

 

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