Cronache, Portici di Carta 2024

Giovani autrici in cerca di libertà


Martina Padovan, Alessandro Ratti

Liceo classico V. Alfieri - Torino

Oggi 13 ottobre 2024, nella sala Turinetti delle Gallerie d’Italia sita in piazza San Carlo, durante l’evento annuale Portici di Carta si è tenuta la presentazione di due libri selezionati per il concorso Lingua Madre. La presentatrice Daniela Finocchi ha evidenziato subito l’obiettivo dell’evento, cioè l’abbattimento degli stereotipi culturali e dei dogmi della società che tuttora opprimono donne di tutto il mondo.

Le giovani autrici presenti sono Sonia Canu, che fa le veci anche di Man Azadam, originaria dell’Iran, ma tutt’oggi ancora coperta da uno pseudonimo a causa delle pressioni sociali, e la giovane torinese di origini filippine Marinella Dela Rosa. Avrebbe dovuto prendere parte all’incontro anche Maryame El Qabach purtroppo malata.

Il libro di Canu e Azadam è diviso in quattro parti, le quali rappresentano ognuna un sentimento: rabbia, paura, consapevolezza e speranza.  In Iran vige una repressione armata della polizia, religiosa e politica; la protagonista, la coautrice stessa del libro, cercherà di sfuggire dalla ragnatela dell’oppressione. “Quando una donna in Iran esce di casa anche solo per fare la spesa, potrebbe tornare a casa ferita, ma anche non tornarci più”: queste sono le testimonianze che sottolineano la totale mancanza di libertà delle donne iraniane. La scrittura diventa così il mezzo più potente per dare voce a tante persone e farle sentire comprese, e nello stesso tempo condividere vite e storie che a noi sembrano così lontane.

Dopo, Marinella Dela Rosa ha presentato il suo “Diario di bordo”. Racconta con delicatezza la storia della sua vita, in particolare la difficoltà del rapporto con i suoi genitori e il sentirsi diversa nei contesti quotidiani. Sin da piccola, infatti, ha cercato di spronarli a farsi valere nel loro lavoro come governanti di ricche famiglie.

Entrambe invitano il pubblico, soprattutto quello femminile, ad avere coraggio nella ricerca della libertà per definirci e sapere chi siamo, anche essendo donne, o come nel loro caso donne straniere. Donne straniere con tanta voglia di raccontare e combattere.

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