Cronache, Salone del Libro 2024

Come legge una scrittrice?


Aminata Sow

Redazione Permanente - Torino

Come legge chi scrive? Prova a rispondere a questa domanda Alessandro Piperno, curatore della sezione Romanzo del Salone del Libro 2024. Attraverso una serie di dialoghi-interviste con cinque scrittori, Piperno indaga la relazione tra la pratica artigiana della stesura di un romanzo e l’esperienza immersiva della lettura. L’incontro tenutosi sabato 11 maggio ha visto Claudia Durastanti, scrittrice e traduttrice, come ospite. Nata a Brooklyn e cresciuta in Lucania, Durastanti è una delle voci più interessanti della narrativa italiana contemporanea. Il suo rapporto con la lingua e l’indagine della questione identitaria sono i perni della sua produzione letteraria. Il suo ultimo romanzo, Missitalia (edito da La Nave di Teseo) è uscito quest’anno.

Per cominciare l’intervista, Piperno le sottopone una domanda di rito, che proporrà a tutti gli scrittori intervistati: la lettura è di sprone o di intralcio, quando si cerca di scrivere un romanzo? Durastanti esordisce definendo la lettura di romanzi come “una splendida e necessaria interferenza“. Se da una parte ci sono degli autori che la mettono in crisi durante la fase di stesura – la prosa di Roberto Bolano porta con sé un’invidia frustrante –, dall’altra alcuni romanzieri (come Don DeLillo, un pilastro della formazione letteraria di Durastanti) le “fanno venire fame di scrittura”. L’architettura di mondi complessi in qualche modo richiede l’incursione di impalcature narrative aliene. La conversazione poi si sposta sul lavoro di traduzione, che Piperno ritiene (insieme al mestiere dell’editor) la pratica di lettura più completa e concentrata: l’attenzione granulare alla scelta di ogni parola e alle sue sfumature di significato permette una comprensione del testo profonda. Durastanti, che nel suo lavoro di traduttrice si è misurata con grandi maestri classici e contemporanei, paragona la traduzione all’attività di un detective, che investiga, studia e analizza per trovare la soluzione del mistero. L’incontro si conclude con una discussione sull’oggetto libro e la sua – presunta – sacralità. Durastanti si definisce una “grande deturpatrice di libri” e riflette sul ruolo che le annotazioni a margine hanno nel suo modo di interagire con i testi, in un costante dialogo tra lettura e scrittura.

Il prossimo appuntamento è oggi 12 maggio alle 14:45, con ospite Domenico Starnone.

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