Laboratorio, Oltre la notizia

Shake the fake!


Davide Pavarese,1G

Liceo scientifico P.S. Mancini - Avellino

Da sempre, nella storia dell’umanità, le parole hanno avuto un grande potere nella trasmissione della conoscenza, nella divulgazione di informazioni e notizie, ma anche nella salvaguardia delle persone dai rischi dell’ignoranza, del pregiudizio e dell’irrazionalità. Con l’avvento di Internet, dei social network e in ultimo dell’intelligenza artificiale, il rischio di circolazione di notizie false, da fonti non ufficiali e accreditate, è diventato uno dei maggiori pericoli di disinformazione e “decadenza della verità” della civiltà contemporanea .

Chiunque, con un semplice post o click, è in grado di raggiungere una moltitudine di persone nei posti più remoti della Terra, provvedendo a creare per semplice superficialità o in maniera intenzionale o addirittura per interesse, una rete di disinformazione che crea allarme sociale e minaccia le più moderne democrazie che tra i loro diritti menzionano quello ad una corretta informazione del cittadino.Oggi, dunque, più che in altre epoche è diventato fondamentale distinguere il vero dal falso, la realtà dalla finzione, per difendere le persone, soprattutto le più fragili e suscettibili, dalle fake news e dagli effetti collaterali che esse provocano.

I rischi più immediati della divulgazione di notizie false riguardano vari ambiti, dalla politica alla salute alla morale e  possono portare alla creazione di false credenze e convinzioni che si radicano nelle persone e alla mancanza di dialogo o addirittura ad una forma di “miopia metacognitiva” , per cui le persone non sono più in grado di controllare i loro pensieri e processi mentali e di districarsi tra ciò che hanno in mente e le  notizie che circolano .

Questo concetto dello psicologo Klaus Fiedler si riferisce all’incapacità di una persona di analizzare il suo pensiero, quindi essa sceglie l’ignoranza, cioè rifiuta di saperne di più, di approfondire  .

Per difenderci da tutto ciò, occorre non smettere mai di avere dubbi, controllare sempre la veridicità di una notizia, rifarsi sempre a fonti ufficiali che hanno il vantaggio di non basarsi sul sentito dire, sulle leggende metropolitane, su testimonianze non qualificate perché bisogna partire dal presupposto che in internet c’è tantissima spazzatura e che non bisogna fidarsi mai ciecamente di tutto quello che ci viene propinato in rete .

La rete ha creato degli algoritmi secondo i quali le notizie sono il “riflesso o lo specchio delle nostre idee” si parla infatti di polarizzazione cioè più ci inoltriamo nella ricerca di notizie, più ci vengono proposte quelle in grado di rafforzare le nostre convinzioni e trattenerci il più a lungo possibile in rete . Ciò significa pure che se le idee di partenza risultano distorte, tenderanno comunque a trovare conferma, creando in tal modo un circolo vizioso che si autoalimenta e che sviluppa tanta disinformazione .

Lo abbiamo sperimentato soprattutto in periodo Covid con i No-vax quando, dovendo combattere contro un nemico invisibile, si è fatto leva sulla vulnerabilità delle persone per cui ha iniziato a circolare in rete un numero imprecisato di video, audio, interviste a sedicenti scienziati, giornalisti e millantatori vari, convinti della pericolosità dei vaccini per la salute delle persone ; tali affermazioni, in poche ore, hanno fatto il giro del web, estendendosi a macchia d’olio, generando dubbi e reazioni e mettendo allo stesso tempo in pericolo la salute pubblica e l’intera campagna vaccinale .

Mentre da una parte la rete ha garantito l’accesso a fonti di informazione, intrattenimento e apprendimento che arricchiscono la nostra cultura, stimolano la nostra curiosità e creatività, sviluppano le nostre competenze digitali, linguistiche, critiche, dall’altro ci ha esposto a contenuti falsi, ingannevoli che possono influenzare non poco la formazione della personalità, dei valori e delle opinioni soprattutto dei minori che sono i più esposti e  i maggiori fruitori del web .

Quindi bisogna educare le nuove generazioni ad un uso critico, consapevole e responsabile di questo potente strumento che è internet . La sfida è proprio questa : Shake the fake!

 

 

 

 

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