Grande onore, esperienza indelebile e immensa occasione di crescita, per il nostro istituto, aver accolto, nell’ambito del progetto “Adotta uno scrittore” del Salone Internazionale del Libro di Torino, il costituzionalista Sabino Cassese. Un gruppo eterogeneo di alunni delle classi quarte e alcuni docenti di Lettere e Diritto hanno incontrato l’accademico, giudice emerito della Consulta e massimo esperto di Pubblica Amministrazione in Italia, nelle mattine dei martedì 20 aprile e 4 e 18 maggio. Tre i giorni di dialogo, al cospetto di una donna bellissima, la Costituzione, proprio come nel Secretum di Petrarca.
Cassese ha lasciato nella scuola l’onda lunga della “democrazia”, parola che l’ex ministro della Funzione Pubblica dallo sterminato curriculum vitae, ha scelto di condividere con studenti e professori nelle ore in cui si sono confrontati. Parola declinata nelle sue diverse sfaccettature, “diretta”, “illiberale”, “al tempo di Internet”, mentre si ripercorrevano la storia delle istituzioni e l’evoluzione del sistema politico italiano.
Gli studenti hanno posto domande che li riguardano da vicino, sul diritto di voto ai sedicenni, sulla mancanza di una ben definita politica scolastica negli ultimi anni, sulla partecipazione politica attiva dei millenial. Ma l’editorialista ha risposto anche su temi personali (gli studi e la carriera, i classici della sua formazione, i ruoli ricoperti nel pubblico e nel privato, i riconoscimenti, l’attività di ricerca e divulgazione, il suo nome più volte tra i papabili per l’elezione alla presidenza della Repubblica), di attualità (DPCM, obbligo vaccinale per i sanitari, scuole chiuse e gestione della pandemia da parte del Governo e delle opposizioni; la candidatura della Turchia all’Unione Europea; il ddl Zan sull’omotransfobia; il taglio dei parlamentari). E ha ricordato cosa festeggiamo il 25 aprile e il 2 giugno.
Nell’ultima riunione si sono approfondite la comprensione e l’analisi delle 109 pagine del libro più recente scritto dal prof. campano, Una volta il futuro era migliore. Lezioni per invertire la rotta, pubblicato da Solferino nel febbraio scorso. Il pamphlet, dal titolo icastico, è strutturato in tre parti: nella prima sono elencate con ottimismo le conquiste a cui il nostro Paese è pervenuto nei campi tecnologico economico e democratico; nella seconda sono delineate le ombre che aleggiano sulla nostra società; nella terza si ribadisce, in merito al futuro, l’importanza dell’istruzione: «Innanzitutto studiare: dall’istruzione dipende non solo l’avvenire di ciascuno di noi, ma anche il progresso civile».
E certamente il “Cravetta-Marconi” ha colto l’opportunità, con Cassese, di progredire e svolgere al meglio la sua funzione. E spera di incontrarlo, nell’ottobre prossimo tra gli stand del Salone a Torino, per poter suggellare l’abbraccio in cui ci ha stretti con ciascuna delle sue parole e rendergli grazie per l’Esempio.
La domanda che non avete fatto, ma che avreste voluto fare?
Nell’ultimo incontro si è analizzato il libro più recente del professore, Una volta il futuro era migliore. Lezioni per invertire la rotta, pubblicato da Solferino nel febbraio scorso: come mai ha scelto un titolo così ossimorico?