“Barriera di Milano è un bel laboratorio sociale”, con questa frase si può cogliere l’essenza dell’incontro tenutosi oggi 20 maggio 2023 nella sala ambra al Salone del Libro di Torino. A presentare la scrittrice Margherita Oggero e il suo nuovo libro “Brava gente” c’è Bruno Gambarotta, scrittore e amico dell’autrice.
Il tessuto sociale raccontato nel libro, ambientato nella periferia nord di Torino, si interseca in parte con quello vissuto in prima persona dall’autrice, che qui abitò da bambina insieme ai suoi nonni, e di cui conserva un bellissimo ricordo. Proprio partendo dalle sue memorie e attraverso innumerevoli racconti e divertenti siparietti con Gambarotta, Margherita Oggero racconta episodi del libro che offrono interessanti spunti di riflessione e permettono di discutere delle varie dinamiche sociali presenti nell’opera e non solo.
Il libro tuttavia, come dice la scrittrice stessa, non è né un trattato di sociologia né un libro nostalgico, ma un racconto che comprende tantissimi personaggi tutti legati fra loro, anche dal fatto che nessuno di essi ha un orizzonte, un futuro.
Tra i vari personaggi quello a cui forse ci si affeziona di più è Debby, una ragazza di quindici anni, che ha interrotto la scuola e ora fa la babysitter e la badante. La sua esperienza porta luce su una tematica che sta a cuore all’autrice: l’abbandono scolastico precoce. Debby infatti si trova in una situazione indiscutibilmente difficile, nella sua difficile vita in periferia insieme alla madre, costretta a convivere con l’odio che prova verso il padre che addirittura desidera uccidere.
Nonostante le gravi sofferenze vissute e lo svantaggio in cui versa la sua vita, Debby riuscirà comunque a migliorare almeno in parte la sua condizione, anche grazie all’anziana signora a cui bada la notte. Con lei stringerà un’alleanza per evitare che vada in ospizio e stringerà una forte complicità arricchita dal confronto generazionale e dal “fumo occasionale”.
Il nuovo libro di Margherita Oggero quindi rispecchia l’atmosfera di questo incontro, una situazione divertente ma che allo stesso tempo apre scorci interessanti su una realtà torinese impopolare e sulle sue sfaccettature.