L’esperienza che abbiamo avuto il piacere di svolgere presso la casa di reclusione “Rodolfo Morandi” ad inizio maggio, in compagnia della scrittrice Tiziana Ferrario e Cristina Franceschi, figlia di Lydia, la protagonista del libro, è stata molto formativa.
Ci ha infatti permesso di conoscere ed entrare a contatto con persone che si ritrovano a vivere una realtà completamente diversa dalla nostra.
L’incontro si è strutturato in un primo momento di confronto con le due donne, alle quali sono state poste numerose domande. Tiziana, avendo già avuto modo di rispondere alle nostre domande in un precedente incontro, con grande generosità ha lasciato spazio a Cristina, che ha risposto in maniera molto esaustiva e molto professionale ai quesiti che le sono stati posti. Ha condiviso con noi una parte della sua storia, ma soprattutto una parte della sua sofferenza, offrendoci numerosi spunti di riflessione e emozionandoci particolarmente.
A questo primo momento è seguito un ricco buffet organizzato dagli studenti del carcere, grazie al quale abbiamo avuto modo di parlare e di confrontarci con i detenuti, che hanno dimostrato grande allegria nell’incontrarci, insieme ad una forte accoglienza. Questi ultimi ci hanno parlato dei loro percorsi di studi, rimarcando la grande importanza che lo studio riveste nella loro vita, in quanto permette loro di impiegare in maniera positiva il loro tempo. Questo confronto, oltre ad aver suscitato in noi molta curiosità ed interesse, ha smosso le nostre coscienze, permettendoci di aggiungere un piccolo grande tassello al nostro bagaglio culturale.
Proprio per questo siamo molto contente di aver intrapreso il percorso di “Adotta uno scrittore”, che ci ha permesso di vivere esperienze formative.
