Salone del Libro 2023

“Rubare la notte”, Romana Petri racconta Antoine de Saint Exupéry


Beatrice Bettin e Elisabetta Fort

Liceo M. Grigoletti - Pordenone

Romana Petri è stata ospite del Salone del Libro di Torino venerdì 19 maggio in occasione dell’uscita del suo nuovo romanzo, da lei definito “biografato”, Rubare la notte.

Il libro ha come protagonista Antoine de Saint-Exupéry, autore del celebre racconto Il piccolo principe, la cui sola vita vale la pena di essere raccontata e trasmessa.

L’autrice espone la vita dello scrittore francese, analizzandone la biografia e l’opera, e sviscerandone il significato (talvolta allegorico), troppe volte banalizzato a scopi pubblicitari e ridotto a fiaba buonista.

Romana Petri descrive l’esistenza dell’autore come un inno alla vita, come un’esplosione di vitalismo: questa visione appare quasi paradossale, se si pensa che Antoine de Saint-Exupéry visse sulla pelle le due guerre mondiali, ma, nonostante ciò, ha sempre conservato una certa fiducia nel mondo, tanto che durante i mesi di guerra scrive Cittadella, considerato un’esaltazione all’amore tra esseri umani.

La scrittrice racconta il suo approccio a Il piccolo principe: riletto più e più volte durante la sua vita, si è accorta di come il romanzo cambi sempre forma, sembra muoversi, impressionare: ogni qualvolta se ne viene in contatto, fa capire sempre qualcosa di nuovo di sé.

Dopo la morte del fratello, Antoine, a causa di un attaccamento morboso alla madre, si immedesima in lei, cercando di comprendere il dolore da lei provato dopo la scomparsa di due persone care, il figlio e il marito. Questo rapporto complicato con l’amore si declina poi nella sua opera maggiore, Il piccolo principe, dove il protagonista, dopo aver incontrato la volpe, tenta di “addomesticarla”. A seguito di svariate traduzioni realizzate per questo libro, anche in italiano alcuni profondi significati sono venuti meno, in quanto ad esempio l’”addomesticare” del piccolo principe é reso in francese con “appriviosier”, inteso come “liberazione dalle paure grazie alla solitudine”. Antoine é infatti ricordato per essere stato anche un pilota, lavoro con cui poteva permettersi di trovarsi nei suoi luoghi preferiti, dove poteva rendere al meglio la sua interezza nella sua vulnerabilità: in cielo, in quanto costantemente in volo, e nel deserto, una distesa infinita di colline di sabbia. Qui, il celebre autore riusciva a esprimere i suoi sentimenti, ad esternarli e a fare un’autoanalisi delle proprie sensazioni, sapendo di essere solo e non attaccabile. 

L’autrice si è poi soffermata sulla morte dello scrittore, avvenuta in un incidente aereo, approfondendo il tema della morte, quasi sempre tralasciato in letteratura, anche se spesso ne rappresenta il motore principale.

1 commento

  1. Niente di nuovo.Su questo scrittore artista molto e’ stato detto e tanto e’ stato scritto.Segnalo che in occasione dei 70 anni della pubblicazione del piccolo principe Odoya pubblica una magistrale biografia del suo autore offerta da Bernard Marck

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *