Le ragioni del cuore

Di questo libro mi ha colpito la diversità degli altri testi che ho letto sul periodo intorno alla seconda guerra mondiale, infatti questi ultimi raccontavano di battaglie sul fronte, quindi di scontri a fuoco oppure di spionaggio tra i vari paesi, non mettendosi mai nei panni di chi non  vive sul fronte oppure vive in un paese che non è interessato direttamente al conflitto a fuoco. Diversamente Antonio Tabucchi con questo testo mi ha aperto una visuale diversa su questo periodo storico, descrivendo le difficoltà che i conflitti e i totalitarismi creavano sulla vita di un giornalista, portandomi ad interrogarmi su cosa sia veramente la libertà e  quanto tutti i giorni ne sottovalutiamo il preziosissimo valore.

Una frase di questo libro, a mio avviso, da ricordare è la seguente: “ Se scrive con le ragioni del cuore, lei andrà incontro a grosse complicazioni glielo posso assicurare”. Quest’ultima è molto esplicativa se si vuole comprendere pienamente il racconto ed il significato del libro, viene rivolta dal dottor Cardoso a Pereira e fa riferimento alla contrapposizione che avevano i sentimenti del giornalista con il regime salazarista, durante il quale non c’era la libertà di stampa, in particolare Pereira non poteva pubblicare sulla pagina culturale del giornale in cui lavorava alcuni autori, date le loro idee. Ma a volte le emozioni sono più forti di qualsiasi cosa ed è per questo che Pereira incomincia a pubblicare estratti di autori che a primo impatto appartengono al passato, ma sono portatori di messaggi molto scomodi per il governo del Portogallo di quegli anni.

Se questo libro fosse una canzone potrebbe essere “La libertà” di Giorgio Gaber, infatti quest’ultimo nella canzone afferma di voler essere libero come un uomo che vuole spaziare con la propria fantasia, che trova questo spazio solamente nella democrazia.

Se ti è piaciuto il libro Sostiene Pereira, suggerisco di leggere anche “ Il volo del calabrone” di Ken Follet,  che parla di un giovane diciottenne danese che vuole respingere i tedeschi dall’isola danese in cui abita.