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Sostiene Pereira, noto romanzo di Antonio Tabucchi, mi ha cambiato profondamente.
Non ha solo cambiato il mio modo di pensare, ha completamente stravolto ogni mia concezione di scrittura.
Ho sempre pensato che la musica venisse composta soltanto dai grandi musicisti, come Mozart o Chopin, oppure che i quadri venissero realizzati soltanto dai pittori.
Non avrei mai pensato di leggere un’opera che fosse così musicale e che fornisse un disegno così dettagliato dell’ambientazione del romanzo.
Il mondo e i personaggi che Tabucchi ci racconta, sono i veri punti di forza di un’opera in cui Lisbona è descritta in modo così nostalgico e suggestivo.
Il protagonista Pereira è il personaggio meglio riuscito, anche perché Tabucchi di lui racconta soprattutto i modi di fare, che lasciano trasparire le diverse sfaccettature del suo carattere.
Carattere che nel romanzo ha una mutazione notevole, sembra quasi infatti che all’inizio e alla fine Tabucchi parli di due personaggi completamente diversi.
In conclusione posso affermare con certezza che “Sostiene Pereira” è un vero capolavoro, che tratta temi politici con semplicità e che racconta Lisbona in modo sopraffino.
Forse il segreto della bellezza di questo libro è il fatto che un po’ tutti ci rispecchiamo in Pereira e nel suo timore di agire, di opporsi, di assumersi le proprie responsabilità che molto spesso ci accompagna nelle nostre vite, anche se, come ci insegna questo romanzo, prendere posizione è una delle più grandi cose che si possano mai fare.