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Il romanzo Sostiene Pereira ,di Antonio Tabucchi, è una lettura che sento di consigliare ai miei coetanei. Infatti, nonostante le parvenze iniziali di un racconto in cui viene trattata l’opposizione del giornalista Pereira nei confronti del regime, dietro al libro si celano alcuni spunti di riflessione e messaggi che possono essere contestualizzati anche nella quotidianità di lettori in età adolescenziale. In riferimento a ciò ,vorrei riportare una teoria presentata all’interno del libro dal dottor Cardoso, ed estrapolata dagli studi dei médecins-philosophes Ribot e Janet: “essi vedono la personalità come una confederazione di varie anime, che si pone sotto il controllo di un io egemone e quella che viene chiamata la normalità dipende dal controllo dell’io che si è imposto nella confederazione delle nostre anime; nel caso che sorga un altro io, più forte, codesto spodesta l’io egemone e passa a dirigere la corte delle anime, e noi non possiamo fare nulla se non eventualmente assecondare questo cambiamento”. Tale prospettiva, (che nel romanzo aiuta il protagonista a cogliere di buon grado il cambiamento del proprio punto di vista) suggerisce un’ interpretazione che invita ad accettare i mutamenti che avvengono nel corso della vita ( e che in adolescenza sono molti), dettati da quelli che possono essere nuovi incontri ( nel caso di Pereira dalla nuova relazione che egli intreccia con gli amici Marta e Monteiro Rossi) o nuovi contesti; chiaramente non si è mai soli, e come per il giornalista portoghese il dottor Cardoso si è rivelato fondamentale , così per tutti noi esistono delle figure di riferimento a cui appellarsi, pronte a offrire aiuti e a guidarci lungo il nostro cammino. Sostiene Pereira è stata dunque una lettura che mi ha permesso non solo di incrementare il mio bagaglio culturale andando a conoscere le dinamiche delle dittature novecentesche , ma che ha arricchito anche il mio bagaglio personale e mi ha permesso di riflettere.
