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Sostiene Pereira è un romanzo di Antonio Tabucchi, la cui ambientazione è la Lisbona del 1938. Pereira vive in un Paese muto che non poteva fare altro che tacere perché la gente moriva e la polizia lo fa da padrone. Quella di Pereira è una semplice sopravvivenza, una finzione di vita. Egli è indifferente alla causa sociale, pertanto anche nella sua qualità di vicedirettore del giornale del Lisboa, commenta gli articoli senza alcuna allusione alle vicende politiche che attanagliano il suo Paese.
La solitudine di Pereira domina la prima sezione narrativa del romanzo. È come se tutti gli anni che lo hanno separato dalla moglie di sovrapponessero l’uno sull’altro, più e più volte, come se il tempo si ripiegasse su sé stesso, riducendosi ad un ritratto con il quale si confessa quotidianamente, amandola in segreto, con intensità e senza rimedio.
All’interno del cuore del Dottor Pereira arriva l’affetto per un figlio mai avuto: Francesco Monteiro Rossi.Si sblocca e c’è qualcosa che lo porta ad aiutare la causa della libertà, della liberazione del Portogallo.
Il Pereira all’inizio del romanzo era un uomo diverso, che poi lentamente si trasforma perché prende coscienza di una realtà che non aveva voluto vedere. A volte gli occhi e le orecchie servono a poco: la presa di coscienza parte direttamente dalle ragioni del cuore. Il suo cambiamento nasce dall’amore verso questa persona e nel sentirlo in pericolo.
Tre uomini armati fanno irruzione nell’appartamento di Pereira per punire Monteiro Rossi, il quale aveva mostrato in più frangenti il suo spirito polemico di stampo socialista e sovversivo verso il regime di Antonio Oliveira De Salazar. Il generale Salazar impedisce con la sua dittatura qualsiasi tipo di critica all’ideologia salazarista. Il giovane ospite viene pestato a sangue e dei colpi, inferti con il manganello o con il calcio della pistola, gli fracassano il cranio. Monteiro Rossi muore.
Pereira non può sopportarlo e reagisce sfogando tutto sé stesso in un articolo dedicato al giovane amico e al suo invidiabile coraggio. Naturalmente questo comporta la dichiarata inimicizia di Pereira al sistema totalitario di Salazar che lo costringe a rifugiarsi in Francia.
Monteiro Rossi è morto in una nazione frustrata, che sta mordendo e che ha bisogno di eroi affinché venga liberata.
“Sostiene Pereira” è un romanzo e una testimonianza di cui il motivo ricorrente è proprio la locuzione “sostiene Pereira”. Implica una deposizione dinanzi al tribunale. Si tratta di un tribunale della letteratura, della storia oppure di un tribunale giudiziario davanti al quale il nostro Pereira sta sostenendo? Il dubbio rimane insoluto.
Antonio Tabucchi, con il personaggio di Pereira, ci insegna che noi tutti siamo artefici del nostro futuro e dunque dobbiamo partecipare animosamente nella costruzione di questo. Non possiamo affidare la nostra vita ad altri ma ne dobbiamo prendere le redini combattendo per ciò in cui crediamo perché finché c’è vita c’è speranza. È difficile tornare sui propri passi ma non è impossibile, Pereira ce lo dimostra.