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Una cosa che ti ha colpito
La storia di Pereira è ambientata nel Portogallo del 1938, sotto il duro regime di Salazar, caratterizzato da un clima di tensione e di paura. Pereira è un giornalista, apparentemente disinteressato alla vita politica del suo Paese, è uno spirito solitario, nostalgico, triste per la morte della moglie, quasi impermeabile di fronte alle ingiustizie e ai crimini del regime, non ha il coraggio di opporsi. L’amicizia con Monteiro Rossi, un giovane e appassionato dissidente, produce in lui un graduale cambiamento che gli darà la spinta per ribellarsi e lottare. Il vedere morire l’amico, pestato a sangue dalla polizia salazarista, lo induce a reagire, a firmare per la prima volta con il suo nome un articolo di denuncia. Finalmente assistiamo al risveglio della coscienza del protagonista che utilizza la sua arte per portare alla luce le violenze del regime che soffocano la libertà di pensiero e rendono l’uomo succube della dittatura.
Un’altra cosa che ti ha colpito
Mi ha colpito che Pereira non viene mai chiamato per nome. Ad un certo punto ho pensato che in fondo ognuno di noi si può rispecchiare nel suo percorso interiore. Anche se immersi in un contesto, in una realtà diversa, dovremmo tutti chiederci se conosciamo abbastanza il mondo che ci circonda, se facciamo abbastanza per dare un contributo, per lottare contro le ingiustizie.
Alla nostra età molto spesso assistiamo a degli episodi che potrebbero sembrare degli scherzi ma non che in realtà non vengono considerati tali dalle persone che li subiscono. Qualche tempo fa un ragazzo di mia conoscenza è statopreso di mira da un compagno che spesso lo definiva “grasso e buono a nulla”. A causa di questi continui giudizi negativi la vittima si è chiusa in sé stessa, è dimagrita, ha abbandonato la comitiva di cui faceva parte, ha cambiato persino scuola. Io non facevo parte di quel gruppo perché
altrimenti avrei difeso quel ragazzo innanzitutto confrontandomi con il bullo e poi avrei denunciato l’accaduto agli insegnanti e genitori. Ecco come noi ragazzi possiamo prendere parte attiva contro i soprusi per risolvere comportamenti ingiusti e sbagliati. La denuncia è infatti solo una delle “armi” che si possono utilizzare per combattere a favore della libertà, ciascuno dovrebbe conoscere bene sé stesso per capire in che modo poter contribuire alla realizzazione di una società più libera e più giusta.
Una frase del libro da conservare
Capisco, replicò la signora Delgado, ma forse tutto si può fare, basta averne la volontà. Pereira guardò fuori dal finestrino e sospirò.
La storia di Pereira è ambientata nel Portogallo del 1938, sotto il duro regime di Salazar, caratterizzato da un clima di tensione e di paura. Pereira è un giornalista, apparentemente disinteressato alla vita politica del suo Paese, è uno spirito solitario, nostalgico, triste per la morte della moglie, quasi impermeabile di fronte alle ingiustizie e ai crimini del regime, non ha il coraggio di opporsi. L’amicizia con Monteiro Rossi, un giovane e appassionato dissidente, produce in lui un graduale cambiamento che gli darà la spinta per ribellarsi e lottare. Il vedere morire l’amico, pestato a sangue dalla polizia salazarista, lo induce a reagire, a firmare per la prima volta con il suo nome un articolo di denuncia.