Cronache, Salone del libro 2021

Michela Marzano: il passato come base del futuro


Gloria Anzioso, Nicole Tramontano


Michela Marzano, scrittrice e politica italiana, durante una conferenza al Salone Internazionale del Libro nella Sala Oro dell’Oval, presenta il suo ultimo libro: Stirpe e vergogna.
Un viaggio nell’autobiografia dell’autrice, che scava nelle sue radici, mettendo in luce un retroscena comune a molte famiglie italiane. Fin da piccola le era infatti stato celato il passato del nonno paterno, fascista convinto, che appoggiò Mussolini e la sua propaganda fin dagli albori.
Michela Marzano riflette sul valore del suo passato, un “passato che non passa”, a livello individuale, famigliare e del Paese.
Paragona la situazione italiana con quella francese e tedesca: sottolinea come, nel nostro Paese, la tendenza sia stata quella di archiviare la faccenda, individuando nell’oblio l’unico modo per risanare le ferite inflitte dal ventennio fascista. Al contrario Francia e Germania ascoltarono le testimonianze dei sopravvissuti, e indagando questo fenomeno ne presero consapevolezza.
Secondo l’autrice, per superare un trauma è infatti necessario il ricorso alla resilienza, ossia attraversarlo, riflettere sopra di esso e sopravvivere dopo averlo superato. Un percorso nel quale la scrittura l’ha accompagnata.
Sottolinea come questa tendenza italiana non sia sfumata, riprendendo i fatti accaduti domenica 10 ottobre, a Roma: gruppi organizzati hanno messo in atto un’azione squadrista contro una sede della CGIL.
La scrittrice riflette sull’importanza del “nominare le cose nel modo giusto”, uno degli scopi principali della sua scrittura. Critica quindi le affermazioni di Giorgia Meloni, esponente del partito Forza Italia, che nonostante condanni la violenza dell’azione afferma di non conoscerne la matrice. “Una matrice ovviamente fascista” afferma Marzano, evidenziando come il motto riprendiamoci Roma echeggi fortemente la marcia su Roma. Ciò non fa che aumentare il disordine e la confusione, portando l’Italia indietro: per andare avanti è necessario essere chiari. La critica si estende inoltre alla tendenza generale dei partiti di destra italiani a giustificare fenomeni evidentemente fascisti, spostando l’attenzione sugli altri assolutismi.
L’ultima parte della conferenza si concentra sul carattere autobiografico del libro, partendo dal senso di colpa che ha accompagnato l’autrice durante la sua vita.
Michela Marzano si sente infatti responsabile delle sue azioni nel presente e afferma che aver ricostruito e ripercorso la sua storia ha attenuato il suo sentimento di colpevolezza.
Ciò le ha permesso di “perdonarsi”, di accettare e amare sé stessa. Anche il rapporto con suo padre segue la stessa dinamica: Michela afferma di aver compreso il motivo degli atteggiamenti freddi e distanti dell’uomo. L’autrice afferma che egli non aveva scelta a causa di una vita soggetta alla perdita sistematica e alla perenne sensazione di una impossibilità di apertura.
La visione di questa eminente personalità politica, punta una luce nuova: evidenzia l’incapacità degli italiani di prendere consapevolezza del passato, mettendo a repentaglio il suo futuro.

 

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